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giovedì 7 gennaio 2016

La terza guerra è tra sciiti e sunniti

Che senso dare all’annuncio di Putin che lavorerà a un accordo tra Iran e Arabia Saudita? Fumo negli occhi non è. La Russia non ha molto peso diretto sull’Arabia Saudita. E nemmeno sull’Iran, malgrado l’assistenza e le forniture nucleari, e la guerra congiunta in Siria. Tuttavia ha interesse a bloccare una possibile guerra guerreggiata tra sunniti e sciiti.
Questa possibilità è “il peggior scenario” per il Medio Oriente e la pace mondiale che Henry Kissinger delinea in “Ordine mondiale”, e da una diecina d’anni in interventi vari, e in consigli alla Casa Bianca. Poco meno che “una catastrofe”: per gli equilibri regionali e mondiali, per gli approvvigionamenti di petrolio, per il rischio contagio, all’Asia, al Mediterraneo e quindi al mondo.
Questo rischio è evidentemente sottovalutato dall’amministrazione Obama, che avrebbe più leverage su entrambi i contendenti - anche, per strano che sembri, sull’Iran – e non lo usa. Mentre Putin, che ne ha sperimentato un assaggio, in forma di oltranzismo sunnita, in Cecenia, sarebbe realmente intenzionato a prevenirlo.

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