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lunedì 4 gennaio 2016

Renzi col cappello in mano

Fa male Renzi a andare in visita in Germania, come ha annunciato e auspica? Bene non fa. Non ha nulla da farsi perdonare, e molto anzi da pretendere. Ma proprio per questo non avrebbe dovuto chiedere – o prestarsi a – un bilaterale a Berlino. Il ministero degli Esteri non conta molto nel governo di Renzi, ma la politica europea del presidente del consiglio è seguita con apprensione crescente: troppo dilettantismo per i professionisti della diplomazia.
C’è da restituire la visita che Angela Merkel ha fatto in Italia, a Firenze, un anno fa. Ma la diplomazia sa come cavarsi senza danno da queste questioni di etichetta. E può anche darsi, per vari segnali, che la cancelliera ritenga venuto “il momento dell’Italia”, come ha fatto con altri paesi che aveva antagonizzato e ritiene subalterni - la Grecia per comprarsi a saldo gli aeroporti ellenici, e la Turchia per non sappiamo ancora che business. Ma se così è a maggior ragione Renzi doveva aspettare. Magari creare un’occasione di business, che venisse lei a Roma, portatrice o ordinatrice, a suo modo, di doni dopo il diluvio.

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