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venerdì 1 gennaio 2016

L’anima in corpo

Prose emerse dal lascito, scelte da Claudia Ciardi. Ricordi di un’infanzia felice, benché da sorella brutta tre le belle e corteggiate, non invidiosa. Con una madre infervorata di Napoleone. E un padre perso tra le dalie e le viole, e la “signorile rosa pendula”. Dell’infanzia innocente, quando ancora si poteva. Riveduta con innocenza, seppure in condizioni già difficili, con Hitler alle porte, e anzi disperate – una di quei tedeschi solidi, benché ebrei, che non calcolavano Hitler.
Scritture impressioniste, benché la scrittrice fosse legata a “Sturm”, la rivista-gruppo espressionista. Applicata e elegiaca più che pugnace e aggressiva – più vicina al Cavaliere Azzurro di Kandinskij e Franz Marc, il suo fedele amico, il primo quadro senza figure, senza fiori né cosce di modella, l’essenzialità della visione, che si dispiegava nella minuscola casa dei Russi a Murnau, sulla strada allora per la Lombardia, nella muta compagnia di Gabriele Munter, che è una donna. Svanita oggi, la parola non è il pennello. Eccetto che per la prosa centrale, il “Concerto” del titolo, che sarebbe anzi manifesto appropriato della nuova ecologia. Una novità e un approccio anch’esso felice: “Il mondo è Pasqua!”, resurrezione continua. Da “innamorata del mondo”, ma non senza ragioni: “Il mondo fin dall’inizio è tutto intento a guardare dentro le cose create, a ogni foglia, sassolino, goccia d’acqua e al più piccolo granello di sabbia della spiaggia”. Che si vede, però, solo con occhio nudo. Di quello a cui Dio una volta è ricorso in sogno, e gli ha chiesto: “Ti piace il mio mondo? Ebbene, voglio regalartelo!”. Sulla base di una verità semplice: “Il divenire del corpo dimostra la presenza dell’anima”.
Else Lasker-Schüler, Concerto, Via del Vento, pp. 33 € 4 …

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