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venerdì 12 febbraio 2016

L’Italia sbancata dei governi Napolitano

Dunque, la Germania vuole che le banche italiane non detengano Bot e Btp. Non più del 25 per cento del loro capitale, ma è la stessa cosa: vuole un diluvio di Bot e Btp sul mercato. Perr accrescere lo spread, che – non si dice ma si sa, una delle tante cose che si sanno ma non si dicono -  è un riapprezzamento dei titoli del debito tedeschi, un minor costo degli interessi passivi per la Germania. Renzi si oppone, e uno deve dire: era l’ora. Tanto più che non c’è nessun criterio per il 25 per cento piuttosto che per il 20 o per il 30 - la Bundesbank mette questo limite perché le “sue” banche sono sotto quel rapporto.
Questo esercizio di oneupmanship va in aggiunta al bail-in, altra medicina suppostamente di mercato imposta dalla Germania. Che però ne esenta le sue banche. E mentre la banca più dissestata di tutte, Deutsche Bank, è quella che passa meglio gli stress test e le altre jugulazioni della Banca centrale europea. Dopo aver buttato a mare tutti i Bot e Btp che deteneva a metà 2011, e averlo fatto sapere al “Financial Times”, perché la tempesta si scatenasse.
Non si finisce di fare i conti di quanto male la Germania abbia fatto e stia facendo all’Italia. Nel suo interesse, con codazzo di Stati vassalli. Nessun complotto, beninteso, è tutto dichiarato e sigillato. Il problema è della servitù volontaria. Dei governi di Napolitano, Napolitano-Monti e Napolitano-Letta, peraltro consigliati da Angela Merkel.
Non si finisce di fare i conti dei danni enormi dei governi Napolitano. Un po’ di autocoscienza il presidente emerito dovrebbe farla, oltre che bacchettare gli altri.

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