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domenica 7 febbraio 2016

La morte riscatta l’amore

La vita attraverso la morte. L’appuntamento d’amore di “una ragazza vestita con semplicità” col  giovane medico di guardia all’ospedale viene interrotta da una chiamata d’urgenza al capezzale di un amico morente, una persona giovane perseguitata dalla malasorte. La delusione è la prima reazione: il male non dà tregua. Ma un senso più ampio di appartenenza si fa strada, tra il medico stremato dall’esperienza e la sua compagna, nella comunione più ampia, delle disgrazie degli altri, che da pienezza all’more, e quasi una felicità. “Ogni amore rende felici, compresa l’infelicità in amore”, ha teorizzato l’autrice in altra sede..
Corredato da una lunga nota biografica che è quasi un romanzo, un racconto scovato da Claudia Ciardi che dà un’altra dimensione alla proteiforme Lou. Per i più l’allumeuse di Nietzsche, come il filosofo pazzo la infangò – ricambiato: “Il valore del suo pensiero”, dirà Lou Salomé di Nietzsche in veste di biografa, “non dipende dall’originalità teorica, ma dall’intima forza con cui una personalità parla”. Di suo amorevole oltre che bella, del giovane Rilke e di altri meno meritevoli amanti. Femminista che non voleva rinunciare alla femminilità. Cultrice raffinata delle scienze dello spirito, da ultimo la psicoanalisi, corrispondente apprezzata di Freud.
Il personaggio Lou Salomé ha offuscato la persona. Fu, è vero, lei stessa la sua “donna artista”, che è più intelligente, “in una costante felicità di gravidanza spirituale” – uno stimolo e un impregnamento interminabile. Fu poetessa non superficiale, se Nietzsche ne restò impressionato, e in qualche modo anche Rilke - con Rilke “divenimmo sposi ancor prima di diventare amici”, per la furia dei vergini. E come si vede anche narratrice.
Lou Andreas Salomé, Una notte, via del Vento, pp. 33, ill., € 4

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