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martedì 12 aprile 2016

Berlusconi che licenzia è meglio di niente - 19

Ora che licenzia ha il rispetto di tutti, dei tifosi e degli avversari, e incute ai giornalisti una sorta di timore reverenziale. Non lo chiamano più ex Cavaliere ma leader, presidente. Perfino i giudici lo assolvono.. E non lo disprezzano, gli sorridono. Anche se ora sbaglia, a ripetizione.
Per una vita Berlusconi non ha licenziato nessuno. Da un paio d’anni licenzia a ripetizione gli allenatori del Milan, Allegri, Seedorf, Inzaghi, e ora Mihajlovic – dopo che da Ancelotti si è fatto dire no. Da Grande Allenatore, che tutto sa, dai ritiri alle diete, agli schieramenti e alle tattiche, oltre che da Grande Amante, Grande Politico, Grande Uomo d’Affari, e Fasso tutto mi. Una squadra, tra l’uno e l’altro allenatore, portandosi dietro di scioperati, senza forza, senza carattere. Non solo, ma tra i milioni di cinesi ricchi e onesti – tutti ne trovano, anche da Milano, vedi Tronchetti Provera, o il Moratti dell’Inter – lui riesce a trattare l’unico filibustiere. Ancora peggio che con Forza Italia, dove ha perso irriconoscenti tutte le scamorze che ha voluto in prima squadra, Fini, Alfano, Lupi, Verdini, Quagliariello (Quagliariello?), ma sa che i voti sono suoi, ancora molti.
Se non che prima lo criticavano tutti, anche sua figlia e sua moglie, ora non lo critica più nessuno. I giudici si possono capire, saranno stanchi di essere chiamati a condannarlo ogni poco. Ma gli altri? L’ex Cavaliere non ha più nemici. Anzi, quasi gli si fa merito dell’incapacità ripetuta a scegliere i collaboratori. Senza contare le sue riviste, le sue televisioni, le sue case editrici, le sole che si tengono in piedi, e quindi, Dio non voglia, non si sa mai, la crisi morde, anche se licenzia, è meglio di niente. 

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