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lunedì 17 luglio 2017

Il paese di merda dei giornali

Lo stupidario classifiche, una delle rubriche di questo sito, è ripreso da Ferruccio de Bortoli su “L’Economia”, il settimanale del “Corriere della sera”, per l’aspetto più bizzarro: il posto sempre poco lusinghiero che nelle varie classificazioni internazionali viene assegnato all’Italia. De Bortoli ne indica i motivi – a parte le bocciature meritate. Le distorsioni metodologiche. Le “ponderazioni assai soggettive” – e, aggiungeremmo, anche pagate – possibili nei survey qualitativi. Il “peso”angloamericano in molte statistiche, per esempio della cultura (università, formazione, professionalità).. L’involuzione normativa e istituzionale italiana, troppo aggrovigliata, che si trasforma in handicap. Ma uno, il peggiore, dice giustamente inoppugnabile: la scarsa stima che gli italiani hanno dell’Italia.
Il Country Report del Reputation Institute non è inficiato da nessun pregiudizio, e dice il peggio: “Gli italiani sono queli che assegnano al proprio paese un giudizio debole (57,1 in scala 100), molto al di sotto del voto che gli ricponoscomno gli stranieri (71.7,. Cioè tra il moderato e il forte. La Gerrmania viene giudicata dagli altri 67,6, la Francia 69,2”.
De Bortoli però non dice che a questo giudizio portano i media. L’immagine che l’Italia ha di sé è quella che i media italiani le cuciono addosso - gli stranieri, non essendo oppressi dai media italiani, guardano con altro occhio. E non si capisce perché. Perché con questo ossessivo scandalismo i giornali hanno solo più che dimezzato le vendite, in pochi anni. 
Le  perdite, di copie e di audience, sarebbero state maggiori, dicono i direttori dei media, forse lo stesso De Bortoli, senza questo scandalismo. Mah! La depressione, una volta innestata, si autoalimenta.   

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