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venerdì 21 luglio 2017

L'ecologia rituale

Brevi note riassemblate per consolidare la memoria visionaria di A.Huxley anche all’insegna dell’ecologia. Raccolte, introdotte e commentate con diligenza d a Vito Fortunati, che però non insegnano nulla. Se non che la protezione dell’ambiente rischia  di esaurirsi nelle dichiarazioni di principio.
Altri meglio di A.Huxley, per esempio Mumford, hanno descritto le trappole della tecnica quando era al top delle celebrazioni – per non dire delle denunce filosofiche, da Heidegger a Severino (e a Popper, perché no). E d’altra parte questo Huxley è più “contemporaneo” di altri critici radicali della contemporaneità, come Orwell, in quanto conosceva la forza del consumismo, del condionamento quasi biologico, attraverso le intenzioni, e delle lacune dell’iperrazionalismo autocongratulatorio, o risolutivo, di un razionalismo a basso voltaggio, che si guarda l’ombelico.
Da dove allora la sensazione di ritualità, di già sentito, di geremiade? Sulla natura A. Huxley avrebbe avuto altre perplessità – malgrado gli sforzi del curatore. Non si risolve semplificando. 
Aldous Huxley, Una società ecologica e pacifista, Jaca Book, pp. 88 € 9

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