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venerdì 14 luglio 2017

La verità, per favore, su Trump

È impressionante, frequentando la stampa americana online, il numero di “verità” rivelate su Trump. Tutte rivelate da spie e informatori segreti. È impressionangte per la verità, e per la verità  del giornalismo anglosassone che si decanta.
Mentre a otto mesi, quasi nove, dalla vittoria a sorpresa di Trump alle presidenziali non una sola analisi cricitica è disponibile di come è successo. Che sarebbe la prima reazione spontanea: indagare l’imprevisto. Come è avvenuto che Trump ha vinto prima la nomination repubblicana -. senza hacker russi – e poi addirittura l’elezione presidenziale. Chi ha votato chi, per quale motivo: 62 milioni di elettori sono una cifra.
Le gole profonde che ne fanno le veci sussurrano Putin. Ma non dicono come e che cosa, anche qui.
Ma, poi, un’elezione popolare nessun Putin può averla orientata. E allora: come può uno come Trump vincere un’elezione popolare sicuramente non truccata?
Forse c’è di peggio: Trump conservando la sua quota di sondaggi, benché abbia contro i media unanimi, e malgrado gli scandali settimanali e bisettmanali che le “gole profonde” gli rovesciano addosso, non ci sarano due Usa? Irrobustiti, o incancreniti, nella crisi? Ma come facciamo a saperlo? 

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