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venerdì 14 luglio 2017

Parigi non è più a Berlino

“La Francia e gli Stati Uniti non saranno mai divisi”. Eco di storie antiche, da Lafayette – al cui nome è intitolato lo spazio della Casa Bianca – in qua, ma non è una frase fatta: Macron rovescia la storia gollista e post della Francia, recalcitrante alla Nato, e a ogni azione bellica intrapresa dagli Usa, anche sotto l’avallo Onu. Nel quadro di una politica nazionalista, ma di fatto al carro della Germania.
Macron potrà ottenerne un Parigi.bis, una revisione dell’accordo sul clima, che nessuno dei sostenitori peraltro ha implementato. E una ripresa in altra forma del Ttip, il trattato commerciale privilegiato transatlantico. E perché no una voce in capitolo nella pace in Siria, che la Francia non ha mai smesso di considerare suo protettorato.
Potrà anche non ottenere nulla, la presidenza Trump ha programmi ignoti, forse allo stesso presidente americano - ma gli Usa sono lì anche senza Trump. Quello che Macron ha voluto dire è che si sgancia dalla sudditanza a Berlino. Dei tanti progetti per il rilancio europeo ha scelto un nuovo jet, in partnership con la Germania, ma ben francese.
Gli onori resi a Parigi al contestato presidente americano nel giorno della Bastiglia sono un non sottile rovesciamento dei tradizionali schieramenti atlantici europei, che vedevano la Germania allineata in tutto a Washington e Parigi recalcitrante. All’indomani della chiamata a raccolta contro gli Usa da parte di Angela Merkel.

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