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martedì 10 aprile 2018

La Nato del cinema – o quando le ragazze parlavano coi ragazzi

Un film parlato. Costruito sulle immagini, assicura il regista, sulle quali poi nel montaggio ha costruito i dialoghi, ma sono tre ore d’interminabile loquela. Di temi heideggeriani, o volgarmente di letto, e retroterra scandinavi, “Peer Gynt”, Ibsen. Chiacchiere a valanga del protagonista, Paul, un instacabile Mathieu Amalric, migliaia di pose. E dei suoi amici. Soprattutto delle sue amiche. Che vediamo  dal punto di vista di lui, ma tutte per qualche aspetto di lui dominatrici. Della sua volubilità, di adulto ragazzo, cresciuto per motivi che non sappiamo nemico della madre.
Regista da festival, non distribuito in Italia, Desplechins rifaceva nel 1996 Woody Allen,  “Manhattan”, di quindici anni prima, film di culto. Così presenta questa “Vie sexuelle”. Woody Allen che a sua volta rifaceva Bergman – di fatto Antonioni. Si potrebbe dire il Circolo del Film d’Autore – o della Nato del cinema, un circolo transantlantico. Un po’ pesante, cioè: con l’handicap dell’avanguardia, la ricerca di nuove modalità espressive, senza più la gratificazione di identificarsi in una élite, per quanto faticosa.
Come Allen con “Manhattan” (Diane Keaton, Meryl Streep, Mariel Hemingway, Karen Ludwig, Anne Byrne Hoffman, Michael Murphy), Desplechins ha però il merito retrospettivo di aver fatto debuttare o valorizzato gran numero di giovani promesse: Emmanuelle Decos, Chiara Mastroianni, Jeanne Balibar, Marion Cotillard, e Amalric. Soprattutto, si gode come un reperto, di tempo immemorabile, anche se recente.
Curioso è infatti l’effetto donna, in questa visione posposta di ventidue anni: oggi non solo non sarebbero possibili ma neanche immaginabili personaggi femminili e relazioni ragazzi-ragazzze come allora. Quando peraltro la liberazione era un fatto compiuto da almeno una generazione. Tre ore di dialoghi maschi-femmine sono impensabili, anche tre minuti a quella intensità. I temi, e anche lo stile, sono da “Relazioni pericolose”, Settecento: ancora vent’anni fa quindi moneta corrente, oggi archeologia - 1996 è pur sempre un altro millennio.

Arnaud Desplechin, Comment je me suis disputé… ma vie sexuelle, Rendez-Vous, settimana del Nuovo Cinema Francese


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