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giovedì 12 aprile 2018

L‘Atlantico divide

L’America (Trump) ci sta portando alla guerra, con i missili, ma la stampa americana solo si occupa
di Zuckerberg, e di “Stormy” Daniels, la puttana che ricatta Trump. Schizofrenia? Non temporanea: non nuova, viene da lontano. E non è solo questione di media.
La divaricazione è ormai enorme degli Usa dall’Europa. Da quando si è lanciato l’euro, e gli Usa si sono creati il nemico Fortress Europa, da abbattere a ogni costo.
Gli schieramenti del dopoguerra sono obsoleti, e forse morti. Non da ora. Non c’è il comunismo, fantasma europeo. Altri fantasmi, rivali o nemici, ci sarebbero: l’islamismo, l’espansionismo cinese, in Africa, in Europa orientale. Ma gli Stati Uniti solo hanno strategie per l’Europa. Contro l’Europa, di fatto.
Se si guarda alla carta geografica fuori dai vecchi schieramenti ideologici, è come se l’Europa fosse assediata dagli Stati Uniti. Da Sud, con le “primavere” arabe in Nord Africa. Da Est, con le guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, tutte iniziate dagli Stati Uniti, direttamente o by proxy, con l’avventurismo di Netanyahu in Israele, col protagonismo incongruo di Erdogan in Turchia, contro Cipro, la Grecia, i curdi, nelle aree siriane presidiate dagli Usa, e ogni altro. Da Nord, con la divisione dell’Ucraina, e ora con la Brexit, usata come un  martello e un grimaldello, innesco di ogni tensione, specie con questo debole governo conservatore. Al suo interno, con le tariffe protezioniste diversificate.
Si dice che facciamo la guerra alla Siria contro l’uso dei gas. No, la facciamo per l’Arabia Saudita. Si dice: l’Arabia Saudita è la sicurezza delle forniture di petrolio. No, l’Arabia Saudita è uno Stato patrimoniale, della famiglia Seud, e cleptocratico, anche dopo le “riforme” degli attuali regnanti. La facciamo per disintegrare l’Europa.

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