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venerdì 8 giugno 2018

Pirandello a due dimensioni


Uomo semplice, generoso, buon padre di famiglia, sempre fedele alla moglie, anche se lungamente inferma, impolitico (fascista) ma per la buona ragione, il buongoverno. Un ritratto senza ombre dello scrittore dei lampi e delle ombre. Di un uomo intero e integro nell’autore dell’uomo multiplo e disgiunto.
La “Vita segreta” è stata scritta a caldo, nel 1932-34, con Pirandello in attività, non ancora premio Nobel, quindi non immortalato, ma è come se lo fosse già. Un sospetto suscitando. Poiché Nardelli era in contato quotidiano col suo personaggio, da lui venerato, e ne raccglieva man mano le confidenze, che questo insomma sia un autoritratto - quella che l’America chiama “biografia autorizzata”, dall’autore vivente. L’immagine che Pirandello dà di sé è del tutto piatta. Si direbbe a due dimensioni. Convenzionale. C’è del conformismo nell’ironia?
Federico Vittore Nardelli, Vita segreta di Pirandello

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