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lunedì 27 maggio 2019

Nord e Sud divisi dal sovranismo

Col sovranismo è sempre Europa. Sarebbe, se davvero il plenum a Strasburgo vedrà una forte partecipazione, di sovranisti – bisogna vedere quanti ne avrà eletti l’Est-Nord Europa, in aggiunta ai lepenisti e ai leghisti. O comunque la loro partecipazione al governo dell’Europa, in Commissione a Bruxelles e nelle commissioni parlamentari a Strasburgo. Con meno lassismo, probabilmente, delle gestioni Popolari-Socialiste che hanno finora governato la Ue. Ma sarebbe un’Europa più divisa di ora, fra regole e omissioni, fra Nord e Sud.
Ciò è importante soprattutto per l’Italia. Che si suppone abbia votato in larga misura Salvini per distanziarsi dai cosiddetti diktat di Bruxelles. Particolarmente severi con l’Italia. Ma l’Italia è “borderline” costantemente da almeno un quinquennio rispetto alla media economica e ai criteri di bilancio europei. E di questo sono soprattutto insoddisfatti e critici i sovranisti dell’Est-Nord Europa. Difficili alleati quindi dei sovranisti latini, specie degli italiani.      

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