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sabato 1 giugno 2019

Il problema non è il debito, è la spesa

Liberato dall’incarico, il capo-economista del Fondo monetario internazionale all’epoca del “salvataggio” della Grecia e della crisi del debito italiano, Olivier Blanchard, riconosce che si è fatto “troppo” e male. Troppo nel senso dei tagli e dei vincoli. Nel nome di che cosa?
Blanchard non lo dice: non dice da che nasce e a che serve il rigore, selettivo – a te sì a me no. Dice però, giusto, che il problema è dell’economia, delle politiche economiche:”Il debito non soltanto è sostenibile ma tende a ridursi senza bisogno di tagli alla spesa o aumenti di imposte”, se l’economia marcia. Il problema è dei governi, compreso quello europeo. Il punto debole dell’Italia è la qualità della spesa: che dovrebbe andare in investimenti invece che in spese correnti, a beneficio presunto di questa o quella categoria, come si è fatto con gli ultimi quattro governi, con esito nullo o negativo – cresce solo il debito.
Blanchard dice anche quello che tutti sanno, ma che Bruxelles nega, alimentando la spirale negativa dei mercati sull’Italia e le sue banche: che il debito italiano è perfettamente solvibile. E aggiunge che Bruxelles (ma intende Francoforte, la Banca centrale europea) fa male a mettere sotto tutela sempre le banche italiane. Semmai

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