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lunedì 15 novembre 2021

Appalti, fisco, abusi (210)

Morgan Stanley modifica a settembre le condizioni contrattuali di alcuni fondi. Che l'investitore può accettare tacitamente. Oppure può chiedere il rimborso dell’investimento, ma deve farlo entro il 29 ottobre. La comunicazione di MS, data 30 settembre, viene però consegnata il 15 novembre. Ammesso che le modifiche siano sostanziali, si tratterebbe di una truffa.
 
Ma si tratta di modifiche assurde, per lo più illeggibili – avvocatesche (è consigliata la lettura del documento da parte di “consulente specializzato”). Un mezzo libro, che avrà richiesto l’opera di molte persone per mascherarne il senso, oltre al consumo di chili di carta per ogni sottoscrittore. Un “documento” della inverosimile inefficienza delle banche, ora sotto l’apparenza del dovere di informazione.
 
“Se il 21 per cento paga il 71 per cento dell’Irpef”: ritorna su “Affari&Finanza”, sotto forma di “analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate nell’anno del Covid”, l’eterna questione delle molte tasse pagate dai pochi. Sottinteso: gli italiani evadono le tasse. Invece di dire quello che uno studente (non studioso) di Scienza delle Finanze sa; che lo squilibrio fiscale è dovuto all’eccessiva progressività, e alle troppe “erosioni” consentite.
 
Poste vanta un utile in crescita quest’anno del 50 per cento, ricavi in crescita del 20 per cento, margini in crescita, eccetera. Aumenta perfino i ricavi da corrispondenza. Che però non consegna – se non qualche volta, un giorno la settimana, o il mese.  Non sembrerebbe possibile, Poste è beneficiaria, in esclusiva, del Servizio Postale Universale – da ultimo per 15 anni a partire dal 2011. Per il quale riceve congrui conguagli dallo Stato.

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