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domenica 3 aprile 2022

Toghe intoccabili

Un pamphlet agile sui problemi della giustizia di cui in cronaca. Dal Csm correntizio agli accordi sottobanco (caso Palamara), alle troppe avventure giudiziarie di giudici, alle nomine difficili e contestate negli uffici giudiziari. E alle avventure politi che dei giudici, perché no.
“Da Tangentopoli al crollo della magistratura” è il sottotitolo. “Mani Pulite” doveva essere la cura, e invece è diventata una malattia: la giustizia politica. Nordio, ex magistrato, che non ha fatto la carriera che si meritava perché professionalmente oculato, non la chiama così. Parla di “controllo dei partiti” e di “tutela del Paese”. Ma è giustizia politica, sbirresca, da paese di terz’ordine.
Un sistema, anche, che non si può dire all’ultimo atto, visti i problemi che la riforma del sistema, pur reclamata da tutti, “non s’ha da fare”. Con questo governo unanimistico, o quasi, come con i precedenti governi, di destra, e di sinistra: i giudici stanno bene così, anche se il sistema loro stessi a volte dicono marcio, tanto lo è per più evidenze: carriere, nomine, Csm, “sistema Palamara”, “caso Davigo”, e i giudici capipartito, Di Pietro, i palermitani, i ministri della Giustizia. Il giudice italiano è un “impunito”, si direbbe a Roma. Anche ora, a fronte di referendum che potrebbero far saltare il banco dell’intoccabilità.  
Carlo Nordio, Giustizia ultimo atto, Guerini e Associati, pp.183 € 18,50

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