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domenica 12 gennaio 2014

Il golpe giudiziario

Liquidato Berlusconi, la giustizia ha alzato il tiro: mette sotto accusa il Parlamento, il presidente della Repubblica, e ora anche le libere elezioni. Un Tar, tribunale amministrativo, che decide le sue cause in poche settimane, liquida le elezioni in Piemonte dopo quattro anni non per un disguido, per un disegno. E sarà forse una decisione di sinistra contro la destra, come intende la Lega, ma è comunque un affondo contro le istituzioni.
L’Italia è sommersa dalle disfunzioni, e anzi le ruberie, della politica. Che è effettivamente incapace, ma per questo stesso fatto forse non tanto corrotta. Le mutande in conto ai Consigli regionali sono parte della decisione, introdotta a suo tempo da Violante dalla presidenza della Camera, di riconoscere comunque agli eletti un plafond mensile di rimborso spese, a prescindere dal giustificativo – basta “produrre ricevute” (scontrini, fatture) ai fini del fisco. È così che di ladri accertati c’è, finora solo Batman, e degli altri non sapremo forse mai se sono colpevoli.
La sfida del sistema giudiziario è invece sicuramente abnorme, e illegale. Non si può accertarlo perché la giustizia ha nel nostro ordinamento questo privilegio, di poter essere illegale. Ma è un fatto. 

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