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venerdì 28 marzo 2014

Aridatece la Banca d’Italia

Quando è nato l’euro la teoria s’è diffusa che le banche centrali europee avevano perso ogni funzione, giusto la vigilanza sulle banche. Non è vero, e la Bundesbank lo dimostra, la banca centrale tedesca, che continua ad avere una funzione di primo piano insieme con la Banca centrale europea, e spesso a essa in antagonismo, non sempre soccombente.
In Italia la teoria fu fatta propria dalla stessa Banca d’Italia, i cui governatori, Fazio e Draghi, si dedicarono quasi esclusivamente alla ristrutturazione del sistema bancario: accorpamenti, consolidamenti, liberalizzazione degli sportelli, liberalizzazione del credito. Con Fazio per formazione culturale e interessi, con Draghi per rispetto verso Ciampi. Ma con entrambi, in realtà, per Ciampi.
Il disvestimento della Banca d’Italia da ogni funzione monetaria è avvenuto con l'entrata di Ciampi in politica, che ha coinciso con il dopo Maastricht e l’avvento dell’euro. Come presidente del consiglio, ministro del Tesoro, presidente della Repubblica. Come se la Banca d’Italia avesse delegato la funzione al suo esponente di maggior lustro.
Da otto anni Ciampi non è più in politica, ma la Banca d’Italia sembra aver perduto anche il flair della politica monetaria, oltre che la capacità e la voglia di fare. Non esprime più nemmeno pareri.

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