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lunedì 27 ottobre 2014

Aperta (e chiusa?) la caccia a Renzi

La Banca d’Italia dà conto solo ora delle procedure artificiose e le incredibili difformità di analisi degli stress test bancari perché considera conclusa la caccia a Renzi? È possibile. Una ragione ci dev’essere nell’acquiescenza di Visco ai criteri così assurdamente punitivi verso l’Italia. Nonché pericolosamente assolutivi nei confronti di banche più o meno fallimentari quali quelle tedesche.
Che cosa ha fatto passare la Banca d’Italia dalla supina acquiescenza agli assurdi diktat tedeschi, via Mario Draghi, alla polemica? Visco si considera in corsa per palazzo Chigi, e continua a costruirsi una faccia? O non è il contrario, che considera la corsa chiusa, e si rimette al suo posto? Il suo vice-direttore generale Panetta lo copre in che senso?
Giudicando dai giornali che contano e che un mese fa avviarono l’attacco a Renzi, la prima ipotesi sarebbe probabile. Rafforzano questa ipotesi commenti in serie di sociologi della politica e storici su Renzi uomo solo al comando, leader e quasi dittatore, dissolutore dei partiti , a partire dal suo. Sono commenti che si segnalano perché non hanno nulla di sociologico né di storico. E cioè sanno di manovra concertata.
Ma con qualche dubbio. La finanziaria tagliatasse di Renzi ha stordito i media che ne avevano avviato l’abbattimento. Napolitano sembra non marciare. E perfino Barroso si avvierebbe domani a non dare l’aiutino promesso, di bocciare la finanziaria. Renzi ha comunque stroncato subito la manovra bruxellese con la pubblicazione della lettera di richiamo. 

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