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mercoledì 29 ottobre 2014

L'innominabile Draghi

Tremonti, intervistato da Roncone, finisce mercoeldì su “Style”, ma vale la pena. L’ex ministro del Tesoro è contro i complotti: “È sciocco e riduttivo prendersela con la cancelliera Angela Merkel”. E con i poteri forti: lui i “poteri forti”, dice, non li ha mai incontrati. Non ha mai incontrato Mario Draghi?
Evidentemente no. Ma subito dopo l’ex ministro aggiunge, sul ferale 2011: “Considerazioni finali della Banca d’Italia 31 maggio 2011: «La gestione della crisi è stata prudente… Il pareggio di bilancio 2014 è appropriato»… Poi qualcuno o qualcosa ha spedito in Italia prima una lettera e, subito dopo, un uomo: la lettera-ricatto Bce-Banca d’Italia e Mario Monti”.
Tremonti ha ancora oggi paura di nominare Draghi? Era l’autore delle Considerazioni lusinghiere del 31 maggio. E due mesi dopo della lettera affossa-Italia.
Oggi va invece sul “Corriere della sera” invece che sul supplemento, e in prima, inverosimile, perfino stucchevole, una intera pagina, l’elenco delle nefandezze dietro gli stress test bancari che Fabrizio Masssaro fa – “Tutte le trappole degli «stress test»”. A danno delle banche italiane. A tutto vantaggio delle tedesche.
Si potrebbe chiedere che ci fanno i corrispondenti italiani e Bruxelles e Francoforte, compresi quelli del “Corriere della sera”. Ma neanche Massaro nomina la Germania, né Draghi. È innominabile o che?

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