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venerdì 18 novembre 2016

Morire per la Lega

Si moltiplicano “nel territorio”, i ricordi e le celebrazioni degli entusiasmi e dei lutti della Grande Guerra – nel silenzio delle istituzioni e dei media: c’è stata una Grande Guerra? con un milione di morti? Un’altra Italia, che ancora resiste alla dissoluzione, per questo se non altro a suo modo emozionante: controcorrente.
I comuni pre-aspromontani che si sono riuniti nell’associazione culturale Mesogaia (Cosoleto, Delianuova, Oppido Mamertina, Santa Cristina d’Aspromonte, Scido), hanno tenuto nel 2015 due convegni per celebrare i propri caduti, a Delianuova il 4 agosto e a Oppido Mamertina il 4 novembre, e questa pubblicazione ne raccoglie gli atti.  Storie di personaggi, soldati semplici o ufficiali, preti o mangiapreti. Le poesie d’autore locali sulle magnifiche sorti dell’Italia. I monumenti ai Caduti che ogni singolo Paese volle a fine conflitto. E una notizia biografica di tutti i caduti dei cinque paesi: Oppido a cura di Antonietta Bonarrigo e Rocco Liberti, Delianuova di Giuseppe Frisina e Angelo Fortunato Schiava, Cosoleto di quest’ultimo, Scido di Giuseppe Frisina, Santa Cristina di Antonio Violi. La cifra dei caduti basta a dirne il senso: 322, per una popolazione mobilitabile non superiore alle tremila unità. Il 10 per cento di morti sono pochi, molti? Ma, dopo un secolo, sono morti per niente – anzi già trent’anni fa, al dilagare della Lega.
Il patriottismo si spinse fino alla mobilitazione per ospitare e sfamare i profughi delle Venezie dopo Caporetto: circa 250 mila fuggirono sotto il Piace, calcola la storica Giovanna Procacci, e una buona metà fu ospitata al Sud, Delianuova ne conserva il ricordo.
Associazione Culturale Mesogaia, Il contributo del territorio di Mesogaia alla Grande Guerra, Nuove Edizioni Barbaro, pp. 176 € 12

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