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mercoledì 1 aprile 2020

Cronache virali

La stampa cinese commenta l’esplosione della pandemia in America ribadendo quanto già scritto dell’Italia: Europa e Stati Uniti hanno sprecato la finestra temporale aperta dalla Cina a Wuhan,  dissipando in misure lente e inefficaci i “primi 50 giorni”, durante i quali è stato possibile (in Cina) rallentare e circoscrivere l’epidemia.
È ormai riconosciuto dai giornali a Pechino che Wuhan è diventata un focolaio d’infezione estesa per le resistenze delle industrie locali ai primi tempestivi interventi di quarantena. Specie dell’industria del tempo libero, che non  voleva rinunciare ai lunghi e dispendiosi festeggiamenti del capodanno cinese.
Per riaprire, il mercatino di strada, tre chioschi, carne, pesce e ortofrutta, ha dovuto mettere in campo un ingegnere\architetto per il progetto, un geometra esperto delle pratiche comunali, un suo contatto al Comune esperto del Dcpm di Conte e delle delibere della sindaca Raggi, nonché l’operaio del Comune addetto a fare, a mano, le strisce gialle, di camminamento, di delimitazione, di posizionamento, di pagamento. Nonché affittare le opere provvisionali: una rete di recinzione dell’intero mercatino, e i pilastrini con catene per bloccare il passaggio di auto e moto ai due lati stradali. Hanno speso 280 euro, l’uno. Che non recupereranno nelle tre settimane di prevedibile ulteriore quarantena. Ma temevano di perdere la clientela.
I mercati rionali coperti invece sono stati liberi di operare, perché previsti dal Dcpm di Conte, anche in affollamento.

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