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lunedì 5 aprile 2021

Se la sanità è una mafia

Due milioni e mezzo di vaccini sono stati dirottati dalle regioni a parenti, amici e sostenitori, calcola “la Repubblica” il giorno di Pasqua. Settecentomila a “personale sanitario” non più in attività, e 1,7 milioni di dosi sotto la voce “Altro”, che comprende parenti, sostenitori e distinti. Cinque milioni di voti, contandone due per ogni beneficiato – anche dieci, contando tre familiari per ogni vaccinato di favore.
Questo in aggiunta ai disservizi notori, in Lombardia e in Toscana. Di destra quindi e di sinistra. I residenti di Monza mandati al Corvetto, e viceversa, quelli di Pisa a Grosseto, e di Firenze a Carrara. Perché, anche qui, le app di prenotazione sono state affidate a parenti e conoscenti. Per non dire dei tanti appalti fumosi già sotto inchiesta in questa sorta di bengodi del malaffare che è diventata la pandemia.
La sanità è un pozzo di san patrizio, del sottogoverno. In soldi (appalti, forniture), opere e omissioni. È stato un errore smembrare il servizio sanitario nazionale per favorire la sanità privata, e per affidarlo alle regioni: gli appetiti sono diventati incontrollabili. E il voto di scambio, naturalmente non mafioso, in Lombardia e in Toscana non ci sono mafie, è il delitto minore.
 
… o l’atletica lo è
Un Olivier Niggli, dominus della Wada, l’agenzia antidoping dell’atletica, prima dice che Donati, il coach antidoping, non è mai stato consulente della Wada, poi dice che no, cioè che sì. Poi dice che Alex Schwazer mai e poi mai gareggerà. Poi dirà di sì? Ancora un sforzo.
Questo Niggli anti-Schwazer ha commesso una mezza dozzina di falsi – di reati penali, oltre che antisportivi. Accertati in tribunale. Sul prelievo, le analisi e la conservazione delle urine del marciatore italiano, compresa la tentata consegna di un’urina patacca ai Carabinieri andati a prelevarla – roba da vaudeville, non fosse avvenuta nella sede della Wada, che dovrebbe essere l’eccellenza della correttezza, in Svizzera, il luogo della legalità. Ciononostante resta al suo posto, e fa la legge, sempre nel in comparto delicato del doping.
Siccome è svizzero, Niggli è intoccabile. Ma perché può dire tanti falsi? La massoneria non basta. I soldi cinesi sono molti – Schwazer, trionfatore a Pechino nel 2008, era il campione da escludere  per dare una chance ai marciatori cinesi, su cui il regime puntava molto (aveva molto speso)?

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