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martedì 16 ottobre 2012

Ombre - 151

Sembra che i giornali, compresi i quirinalisti, non capiscano la gravità di quanto succede a Palermo attorno e contro Napolitano – oggi Bianconi si chiede sul “Corriere della sera” se la critica veemente di Napolitano si riferisce alla Procura di Palermo, oppure no… Questo non è possibile, lo capiscono anche le nonne sorde, e allora?

Che tre Procure indaghino sullo stesso delitto, che non  si trovino d’accordo sui testimoni, e che adottino tre soluzioni diverse, Firenze dice che il delitto non c’è, Palermo che c’è, e Caltanissetta nicchia, darebbe un’ottima commedia, alla Fo. Ma questa è un’altra Italia, Fo compreso.

Dunque Firenze, finiana, è contro il complotto Stato-Mafia. A Palermo Messineo, democrat, con i democrat ribelli Ingroia e Di Matteo, sono per il complotto. Caltanissetta, Pdl-Udc, dice di no e dice di sì. Sono una parte della Procura antimafia per la quale Falcone, che l’ha voluta, e Borsellino, che l’ha applicata, sono morti. Sono un ludibrio alla memoria che le fiaccolate, i labari, le lapidi e le sorelle non saprebbero cancellare.

Altre Procure antimafia si occupano di modelle, altre di escort, quella di Napoli si occupa da alcuni anni della Juventus. Il crimine è indivisibile, è proprio vero..

A quattro giorni dalla gara chiave Juventus-Napoli, quattro o cinque calciatori della Juventus correranno per novanta minuti. Il Napoli ci mette il portiere. Con scandalo di Napoli, del “Corriere dello Sport” e della “Gazzetta dello Sport”, secondo i quali la Juventus ci dovrebbe mettere pure il portiere. Giornalismo? Sportivo?

La resistenza siriana si gloria in rete col video di una lunga fila di soldati legati ad Aleppo che vengono uccisi da un barbuto. Mentre il ministro Terzi dice che dobbiamo liberare la Siria. Non dal barbuto. 

Al quinto giorno della ‘ndrangheta al comando della Lombardia, la Procura non ha più argomenti, e dà a Ferrarella le telefonate di calabresi che non c’entrano. Perché conoscono Formigoni o sono in politica? No, perché sono calabresi.

Ci vogliono tre anni per sbobinare le intercettazioni della ‘ndrangheta a Milano?, si chiedeva questo sito venerdì. Lunedì la risposta viene tramite Ferrarella. Da leggere (in fondo, dopo quattro colonne di futilità):

Si sa che le “manovre” – tagli e tasse – richiedono altre “manovre”, poiché deprimono l’attività economica e quindi le entrate. Il tipico circolo vizioso. Ma non si dice: c’è chi ci guadagna?
Ps. Lo hanno detto infine Alesina e Giavazzi sul “Corriere della sera” lunedì. Ma su questo il duo eccezionalmente non fa opinione.

Il “Corriere della sera” denuncia venerdì 5, in prima pagina, l’assessore calabrese Sarra che cumula anche la pensione d’invalidità. Sarra nega lo stesso giorno. Ma la sua smentita viene pubblicata, tra le lettere, giovedì 12. Il giorno in cui la Lombardia si vuole conquistata, paese per paese, dalla mafia calabrese. Con più spazio per la replica, peraltro, che per la smentita.

81 milioni, di euro, il costo di 14 braccialetti per detenuti, sono un record di corruzione. Ma le Procure tacciono, anche la Corte dei Conti. La ditta fornitrice è inattaccabile? O lo è l’Interno? 81 milioni sono più di tutti i fondi che i consiglieri regionali si sono attribuiti, nelle venti Regioni.

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