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venerdì 19 ottobre 2012

Rottamatore rivelatore

Come un reagente chimico, Renzi sta “rivelando” inconsistente il gruppo dirigente ex Pci. Senza idee, proposte, capacità politica – in vent’anni ha vinto due elezioni grazie a Prodi, un democristiano come Renzi. Seppure con una struttura di comando ancora forte, asfissiante, nei corpi separati: i giudici, le polizie, le università, il sindacato, l’editoria, i media (occupa sempre i giornali, pur non rappresentando quasi niente). Con l’eccezione di D’Alema. Che invece le idee le aveva, sulla forma dello Stato, sull’organizzazione della politica, sul ruolo autonomo della politica, e forse per questo è stato avversato dal “partito della crisi”, molto forte nello schieramento che oggi è il Pd (banchieri, editori, affaristi, e naturalmente i giudici). Comunque non è riuscito a realizzarle neanche in minima misura.
Hanno amministrato bene, dice la propaganda. Ma Firenze si amministrava bene da sola. Nella lunga stagione compromissoria si è semmai perduta, con l’abusivismo legale degli anni di La Pira, e l’urbanistica forsennatamente affaristica poi del Pci e i suoi epigoni. Ancona e Bologna si amministravano bene perfino sotto il papa. Bologna che da vent’anni non sa come rigirarsi per sfuggire alla morsa: si è dato un sindaco di destra, e altri li cerca fuori. E la papalina Siena, che ha creato nel corso di sei secoli una grande banca, che in pochi anni il Pci ha distrutto.
La candidatura di Renzi finirà con le primarie, il vecchio Pci ha ancora i voti per mandarlo a casa. Ma non sarà più il Pd di prima – ammesso che i partiti sopravvivano alle elezioni, la legge elettorale minaccia di dissolvere anche i simulacri che in questi venti anni hanno preso il posto dei partiti, i quali almeno selezionavano e formavano la classe politica. Renzi ha fatto da solo, in un paio di settimane, quello che i suoi amici-coltelli di vecchia data, Fioroni, Bindi, Franceschini, hanno per decenni tentato senza riuscirci: ribaltare il compromesso storico. Da gregari dei vecchi comunisti, riproporre protagonisti i cattolici. Che hanno continuato a formare dei politici, via parrocchie e organizzazioni confessionali. Mentre l’ex Pci si è fermato ai giovani di Berlinguer

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