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martedì 3 febbraio 2015

Il fantasma

A volte le cose si vedono in sogno. Non c’era un palazzo, era un’aula sorda e grigia, un emiciclo s’indovinava, tuttavia senza cielo e senza fondo, nel quale un’assemblea era convenuta, di personaggi senza volto e indistinguibili sulle ombre, di cu il brusio si avvertiva muto, gli occhi senza luce, il respiro senza vento. Lo stesso oratore alla cui allocuzione l’assemblea si disponeva attenta era diafano. Ma nei torni grigio-argento di un antico signore  in polpe. Non dettagliabile e tuttavia presente. Parlava anche come Enrico IV di Francia al Parlamento che si era riunito dopo l’editto di Nantes, col quale aveva post fine alla guerra di religione: “I miei predecessori vi hanno dato parole condite di apparato, in abito regale, con cappa e spada. Io con la mia giacchetta grigia vi darò dei fatti: sono grigio fuori ma tutto oro dentro”. Lo diceva senza dirlo, e il tutto svaniva nella dissolvenza.

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