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lunedì 7 dicembre 2015

La destra femminile, giovane e bionda

Due donne, giovani, bionde: cambia sesso la destra al potere in Europa. Non solo in Francia, dove da qualche anno è vincente. È quindi un’altra destra: non violenta, e nemmeno muscolare. Culturalmente non cospicua, a differenza della destra classica, che era piena di “valori”, sul petto e in testa. O forse di un’altra cultura, dell’ascolto. Di un rinnovato interscambio con gli umori popolari – della piccola gente, della povera gente, della gente, insomma dell’opinione pubblica.
Voto di protesta? Dopo venticinque anni non più. Per una ventiseienne si direbbe di sì, ma forse sono cambiati i tempi: i giovani, esclusi dalle leggi in materia di lavoro, previdenza, diritti, dalla famosa “ìnclusione”, se la riprendono alla radice.
Destra populista? Sì è no. No, perché ha una marcia regolare, senza sbandamenti – quelli, per esempio, della Lega. Necessariamente, non avendo pratica di governo. Ma questo per un difetto della democrazia “repubblicana” francese. L’accordo “repubblicano” contro l’estremismo ha senso se si esercita contro le frange, e se si esercita politicamente e non d’autorità. Mentre non ha senso contro un partito del 40 per cento. Che per giunta è venuto crescendo da un quarto di secolo, senza che nessuno si occupasse di disinnescarlo. 

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