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sabato 12 dicembre 2015

Sotto la pelle, Boccaccio a Napoli

Si può dire Malaparte, nazionalista e molto fascista, un disfattista. Sono suo i tre libri in assoluto più disfattissti delle guerre italiane, “La rivolta dei santi maledetti”, “Kaputt” e “La pelle”. Da “antitaliano”, il prototipo. Ma questi racconti della “Pelle”, riletti, sono poco politici e non antitaliani. Non compassionevoli e anzi oltraggiosi, la prima Napoli ferita a morte, subito, alla Liberazione. Vissuta come una peste. Un decameroncino obbrobrioso, di turpitudini. Allora. Che oggi fanno sorridere.
Liliana Cavani, che ne fece il film nel 1981, trovava “La pelle” veritiera e per nulla grottesco e volutamente oscena, spregiativamente. Ma alla rilettura resta solo il divertimento. Tutti si vendono o sono venduti, donne, ragazze, bambini, adulti. Ma niente di tragico. Nemmeno di drammatico. Una sorta di umorismo ubuesco, anche nelle fanfaronate da piccolo spaccone, la familiarità col generale Clark, eccetera. Da unico italiano, quasi, che marcia con l’esercirto liberatore, “dal 1943 al 1945”.
Malaparte scrive “La pelle” dopo il successo di “Kaputt”, nella stessa vena, seppure ambientato alla Boccaccio attorno alla “peste”, figurata e non, e in una Napoli che per Malaparete è sempre lo sfondo di Boccaccio, non inconsapevolmente. Solo che gli aneddoti non sono sorridenti, ma tristemente osceni e forse disperati. Di uno scrittore che voleva esere un protagonista e quasi un capopolo, e alla fne si ritrova solo brillante. Mentre prapara un volume di polemica “antipretesca, antiborbonica, antinazionale”, che vorrebbe imporre all’editore col titolo “Batticulo” – poi sarà “Battibecco”.
È la riedizione Adelphi del 2010 nei tascabili. Con una nota al testo dei curatori, Caterrina Guagni e Giorgio Pinotti, che è un altro racconto: di un dopoguerra in cui nulla è cambiato, senza soluzione di continuità, anche se ci sono stati una guera civile, una guera perduta e il fascismo. È su questa tela di fondo, forse, che i racconti di Malaparte si rileggono surreali, volutamente eccessivi: è successo qualcosa?
Curzio Malaparte, La pelle, Adelphi pp. 369 € 13

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