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giovedì 22 agosto 2019

L’erotismo di Chiara

Su una tela di fondo umoristica, molti registri. Anche il lirico, in tutti i sensi: nel racconto del titolo gli odori e gli umori portati dal vento sul lago, nella romanza del “Werther” di Massenet, “O soffio dell’april”, il miracolo di una voce ritrovata grazie all’amore. Con straordinarie mimesi. Di James Cain, “Il postino suona due volte” (“Il bombardino del signor Camillo”), di Pirandello (“Dal fondo della mia timidezza”), di Balzac (“Il pretendente Menado”). Col solito aneddoto del fascismo macchietta (“Il povero Turati”).
Una lettura benefica, di un narratore che ama raccontare. Basta l’incredibile erotismo de “Il bombardino”, tra una casalinga svizzera, che lava, stira, rammenda, e l’innocente sbarbatello perditempo figlio del padrone di casa al piano superiore. Chiara era cultore di Casanova, ma ne sapeva di più, in (molte) meno parole.
Piero Chiara, Ti sento, Giuditta, e altri racconti

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