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sabato 21 marzo 2020

Cronache virali

Al 19 marzo, su 740 contagiati a Roma e nel Lazio (tolti cioè i guariti e i deceduti), uno su dieci era un medico.
Più di 2.700 alla stessa data in tutta Italia gli operatori sanitari contagiati, l’8,3 per cento delle persone colpite dal virus. Una ogni dodici. Contagiati da un virus che si trasmette a contatto.
A Castellaneta (Taranto) un medico ospedaliero che era andato a Milano a prednere la figlia con sintomi da corona virus, rientra in ospedale e infetta 44 tra medici e infermieri – 44 i casi accertati in un primo momento.
“Dobbiamo tornare sull’anomalia dei focolai scoppiati a Codogno, Bergamo, Brescia e Cremona”, dice la virologa Ilaria Capua: “In comune hanno l’epidemia partita dentro gli ospedali”. Lo dice dalla Florida, dove può insegnare liberamente – Capua sa tutto dei virus, ma in Italia è indigesta alle Procure e alle università.
Il contagio dilaga in Spagna alimentato da Valencia e Barcellona. Da Atalanta-Valencia e Valencia-Atalanta, le partite di calcio, dalle Fallas valenciane, le feste di san Giuseppe che decorrono dall’utima domenica di febbraio, e dalle manifestazioni dell’8 marzo. Una prova generale dell’indipendenza catalana?
La colpa? Di Trump: “la Repubblica” segue, col vice-direttore Di Feo, la traccia americana. Di Trump che compra e ruba tamponi, vaccini, e altri strumenti antivirus. Ogni giorno con nuovi particolari.

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