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mercoledì 15 luglio 2015

La vera rivolta Renzi ce l'ha a casa, in Toscana

Più che a Roma o Milano, Renzi è scosso a casa sua. Nella piana di Sesto Fiorentino, suo feudo naturale poiché ci è nato e cresciuto. Conduce sempre lui il Palio, ma a zigzag: Renzi vi subisce la prima vera sfida del suo partito, dai dem ex Pci. Il “suo” sindaco di Sesto, Sara Biagiotti, eletta appena un anno fa, su imposizione di Renzi, non avendo passato le primarie, è sfiduciata e commissariata. E Campi Bisenzio, poco lontano, si prepara a scendere in campo contro Renzi. Che ha imposto anche lì un uomo suo, Emiliano Fossi, a sindaco. A Campi Bisenzio non si sfiducia la giunta ma si annunciano leghe e forum anti-sindaco. In piazza.
Resta sempre aperta la ferita di Viareggio, dove il candidato ex Dem ha vinto contro il candidato sindaco imposto da Renzi. Poco lontano, a Pietrasanta, non si trovano giudici per condannare  in qualche modo Mallegni, il sindaco rieletto e subito commissariato, a opera dei fratelli Manzione, vecchi democristiani e renziani della prima ora, la sorella capo del suo ufficio legislativo, il fratello suo sottosegretario all’Interno. Manzione fratello è anche giudice, ma non si trovano in Versilia e nella Lucchesia giudici con abbastanza pelo sullo stomaco per condannargli Mallegni.

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