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martedì 14 luglio 2015

L'Ue borbonica

In Francia i governativi “Le Monde“ e “Libération” battono la grancassa per il “successo” di Hollande, forte è il timore del contagio Front National. Il moderato “Figaro” titola: “La messa a morte della Grecia”. Estremamente negativi - per il fiuto affilato sulle “Monaco” continentali? - i titoli e i commenti inglesi. Il “Financial Times”: “Un week-end di brutali colloqui”. Il progressista “Guardian”, “Fuori all’avventura, o dentro ma in catene”: “La crisi greca cominciò come la proverbiale nuvola che non era più grande di un mano ed è cresciuta fino alla tempesta perfetta. Tra Franca e Germania, tra Nord e Sud, e tra Est e Ovest nell’Unione, perfino all’interno delle nazioni, ci sono ora profonde differenze, prima solo potenziali, che richiederanno un tempo lungo per risolversi”.
Il conservatore “Daily Telegraph”, sempre tiepido sull’euro, titola: “Tsipras «crocefisso» capitola”. Con un commento feroce di Ambrose Evans-Pritchard, capo servizio economia internazionale, “La Grecia trattata come uno Stato ostile occupato”: “Come i Borboni di Napoli – meritevoli al confronto – i leader dell’Eurozona non hanno imparato nulla, e dimenticato nulla. La crudele capitolazione imposta alla Grecia dopo 31 ore sulla griglia diplomatica non presenta nessuna via d’uscita alla crisi perpetua del paese”. E: “Gli ispettori euro possono imporre il veto alle leggi. La castrazione del Parlamento greco è stata infilata nel testo dell’accordo. Manca solo una unità di gendarmi euro”.

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