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venerdì 17 luglio 2015

Internet è un sentimento - e vota Grecia

Non un solo commento negativo in rete contro la Grecia. Neppure il solito  “leghista” o “vaffanculista” anti-negri, anti-greci e anti-tutti quelli lì. A giudicare da  internet, l’opinione pubblica mondiale è per la Grecia e contro i suoi nemici – tutti. 
Questa unanimità ha indispettito i media ufficiali, che – almeno in Italia – sono tutti anti-Grecia, al punto di proclamare l’insussistenza dell’opinione pubblica. Che proclamata da un giornalista e un telegiornalista sembra una stupidaggine, e lo è.
L’opinione pubblica è complessa. Non si può dire che in Germania l’opinione non sia largamente antigreca. Ma perché il governo e i giornali l’hanno portata a credere il falso. Succede più facilmente nei movimenti unanimistici, cui la Germania si affida fiduciosa. Molti tedeschi - non tutti ma la maggior parte - sarebbero sorpresi di scoprirsi anti-greci, loro che amano la Grecia, che per loro ha creato quando erano proibite le isole gay, nudiste  eccetera, insomma di arbitrio totale. Come molti furono sorpresi quando, dopo la sconfitta, si scoprirono nazisti: loro non volevano. L’opinione pubblica viene fatta più che farsi.
Lo stesso su internet. Un tweet riuscito, con milioni di fan, ed è fatta. Ma su un fondo diverso. La tela comunicativa non è di massa o d’insieme (la piazza, il mercato, il talk-show - con gli applausi a regia, le inquadrature buone e cattive, i tempi, prolungati, tagliati, asfittici, la modulazione delle sonorità, mille artifici), è individuale, e implica una riflessione, per quanto minima. 
La reazione su internet è superficiale più che documentata. Ma questo è un limite e non lo è: internet dà spazio a una verità emotiva (sentimentale, viscerale, d’intuito). Fermo restando l’accesso, che internet garantisce a differenza dei media, a una diversa verità documentata, qualora uno volesse accedervi. Quella, per esempio, snobbata dai media  ma ben documentata  in rete, del Fondo Monetario e della Bce di Draghi, che il debito greco è cresciuto troppo negli otto anni di crisi, e va tagliato di conseguenza (consolidato). Con la verità accessoria, anche se non viene esplicitata da Fmi e Bce, che il debito è cresciuto per gli errori e le inadempienze internazionali, che hanno moltiplicato per tre e quattro volte gli interessi che il debito greco deve pagare (il debito cresce sul debito).   

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