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martedì 15 aprile 2014

Nullatenenti nullafacenti, l’immoralità dell’antipolitica

51 parlamentari nullatenenti non è da ridere, è una volgarità. Tragica, come 50 altre ciccioline. O sono 100, con gli “incapienti”? Uno sconcio. Un parlamentare su dieci è un goliarda, uno che a venticinque anni e più non ha mai cercato un lavoro - i nullatenenti non sono nemmeno iscritti alla ricerca di un lavoro, non percepiscono la disoccupazione. Né partite Iva, per quanto velleitarie. Né licenziati, o perdenti posto, nessuno di loro.
È il limite della politica dell’antipolitica, finire in mano ai fresconi, la sua intrinseca immoralità. Sotto le forme dell’opportunismo, della beffa, della stupidità trionfante. Gente che ride di chi fatica, e se la gode alle sue spalle.
Non si può cacciarli, come loro in situazione rovesciate pretenderebbero, dalle Camere. Ma un requisito urge per le candidature. Oltre all’età minima anche un lavoro, un’attività, una professione. Un lavoro anche umile non qualificato, ma che sia stato cercato, previa attestazione di agenzia del lavoro o testimoni validi.
Le “giustificazioni” che molti di questi fannulloni spernacchianti portano, soprattutto i grillini, sarebbero anche facete. Se non fossero immorali, indegne.

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